E’ da diverso tempo che volevo tornare alle malghe del Piancavallo in inverno. Questo è un posto particolare, un altipiano che si affaccia sulla pianura friulana facendoti ammirare ampi panorami..

Fine febbraio, la giornata presenta un po’ di foschia che aumenta arrivata alla partenza della gita.

Attraverso faggete con alberi scheletriti che proiettano le loro ombre lunghe e scure sulla bianca neve, passo vicino a doline che sembrano bianchi inghiottitoi, incontro poche persone che vagano in questo mare bianco. Raggiungo le malghe camminando sulla neve compatta.

La nebbia pian piano avvolge tutto, a un certo punto non capisco più dove sono perché tutto è bianco intorno a me, sopra ma anche sotto. Pochissimi oggetti emergono dall’uniformità e mi appaiono come separati dall’ambiente in cui sono.  Gli alberi avvolti nella nebbia rendono l’atmosfera magica: un mondo surreale di visioni offuscate e silenzi assoluti, raggi di luce che fendono la nebbia e mandano riflessi strani. Mi sembra di entrare nel mondo delle fate e degli elfi. La fantasia vola, la nebbia mi ampia lo sguardo, perché isola le attrattive dell’ambiente circostante che normalmente attira la mia attenzione e mi costringe a concentrarmi sul piccolo, sul vicino a me. La nebbia cancellando ciò che è lontano, evidenzia ciò che è vicino. Tutto mi appare in una luce nuova.

Non ho potuto ammirare il panorama della pianura friulana, era anche lui nella nebbia, ma ho avuto comunque una bellissima giornata.

Le foto le ho fatte in bianco e nero, ma erano già così al naturale, non c’erano altri colori intorno a me.

Autrice del Racconto: Franca Peratoner