Anche la balaustra del Belvedere sul Natisone ripete la stessa forma, in un suo ritmo armonico.

 

Bifore severe, in pietra grigia, ad arco acuto, ci guardano da storici palazzetti, arricchite anche da archetti che proseguono ritmicamente, sui bianchi muri.... sovrastate da un’elegante merlatura medievale.

 

Nella semplicità cromatica del mattone, si aprono due occhi ogivali di un’altra bifora, con la snella colonnina di pietra bianca e il suo liscio capitello, bifora in cui si riflette il camino della casa di fronte.

 

Ma un po’ più in là, ancora un’altra bifora gotica evidenzia la raggiera dei suoi archetti di mattoni con una coroncina a piccoli rombi e listarelle che spiccano su una nuda facciata di pietra.

 

Altri archi, stipiti, architravi si evidenziano in un accurato restauro, dove fra un alternarsi di pietra e mattone, si apre una semplice finestra quadrata. Ma le antiche tracce rivelano usi precedenti di quei particolari architettonici.

 

Ancora più piccola, un’altra finestra ci guarda dal riordinato muro di pietra e regge con eleganza sull’architrave una piccola traccia di timpano in mattoni rossicci.

 

Ad un tratto, in mezzo a tutto questo silenzio antico, un gatto nero sale su una finestra... un altro si arrampica di lato cercando di entrare in un’altra... e una schiera di gatti colorati si avvia in fila verso la porta del loro antico palazzetto, fra un arco e l’altro!

 

Alla fine, da dietro un’elegante porta-finestra ad arco a tutto sesto e balaustra a colonnette, una tenda leggera si muove ondulando e chi stava osservando rientra in casa... prendendo atto che i dirimpettai sono andati via e che prima o poi arriveranno altri a guardare fuori, affacciandosi da quella deliziosa e antica terrazzetta.

 

• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
•